Russotto e Curiale mandano in paradiso l'orchestra di Menichini.
A distanza di un anno, il fair-play fa nuovamente male a mister Bepi Pillon che si aspetta una settimana caldissima e cruciale per la sua panchina.
________________________________A distanza di un anno, il fair-play fa nuovamente male a mister Bepi Pillon che si aspetta una settimana caldissima e cruciale per la sua panchina.
CROTONE-LIVORNO 2-1
CROTONE (4-2-3-1): Concetti; Crescenzi, Viviani, Abruzzese (39’ st Tedeschi), Migliore; Eramo, Galardo (Cap.); Russotto, Cutolo (24’ st De Giorgio), Napoli; Ginestra (24’ st Curiale).
A disposizione: Belec, Cabeccia, Beati, Ledesma.
Allenatore: Leonardo MENICHINI.
LIVORNO (4-4-2): De Lucia; Salviato (41’ st Pagano), Knezevic, Miglionico, Lambrughi; Surraco, Iori (Cap.), Barusso (15’ st Schiattarella), Luci; Cellerino (21’ st Volpato), Dionisi.
A disposizione: Bardi, Di Bella, Volpe, Danilevicius.
Allenatore: Giuseppe PILLON.
Arbitro: Riccardo TOZZI di Ostia Lido (Meli-Schenoni/Nasca).
Marcatori: 17’ pt Russotto (KR); 2’ st Surraco (LIV); 31’ st Curiale (KR).
Ammoniti: 35’ pt Barusso (LIV); 7’ st Russotto (KR); 15’ st Lambrughi (LIV); 32’ st Curiale (KR).
Espulso: 41’ st Russotto (Kr) per doppia ammonizione.
Recupero: +1 nel Primo Tempo, +4 nel Secondo Tempo.
Tiri nello specchio della porta: 3 per il Crotone, 1 per il Livorno.
Tiri fuori dallo specchio della porta: 2 per il Crotone, 2 per il Livorno.
Calci d’Angolo: 4 per il Crotone, 2 per il Livorno.
Falli fatti: 11 per il Crotone, 22 per il Livorno.
Fuorigioco: 1 per il Crotone, 0 per il Livorno.
Spettatori: 3.000 circa.
NOTE: Allontanato al 41’ del secondo tempo il Direttore Sportivo del Crotone Beppe Ursino per proteste.
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La quindicesima giornata del campionato di Serie Bwin vede come protagoniste allo stadio Ezio Scida Crotone e Livorno, ospitati da una giornata fresca e soleggiata con terreno in ottime condizioni: clima ideale per disputare una partita di calcio.
I toscani, dopo il cataclisma interno (1-3) contro la Triestina, si ritrovano in Calabria con Pillon a serio rischio esonero e le assenze pesanti di Tavano, Pieri, Prutsch, Bernardini per infortunio e Perticone per squalifica: spazio quindi per Cellerino accanto a Dionisi in avanti, Surraco e Luci sugli esterni protetti dal possente Barusso e da capitan Iori sulla linea mediana; in panchina tra gli altri Danilevicius, Schiattarella e Pagano.
Menichini reduce invece dalla vittoria rigenerante di Frosinone (2-3), manda in campo una tre-quarti titolare a sorpresa formata da Russotto, Cutolo e Napoli dietro a Ginestra, lasciando ancora spazio ad Eramo a centrocampo in luogo di Beati e plaudendo al ritorno di Viviani in difesa assieme ad Abruzzese.
L’arbitro dell’incontro è Tozzi di Ostia Lido, alla sua settima presenza stagionale, arrivato in Calabra dopo aver arbitrato il 7 novembre la partita di Serie A Udinese-Cagliari (1-1).
PRIMO TEMPO:
Pronti-via, appena un giro di lancette e sul corner di Russotto, Ginestra prova una rovesciata acrobatica nell’area di rigore, ma il pallone va altissimo alle spalle di De Lucia.
Al 13' ottimo disimpegno di Crescenzi su Cellerino, ma Eramo si addormenta, permettendo a Iori di servire l’attaccante: il numero 15 amaranto si accentra in bello stile, incuneandosi tra Abruzzese e Viviani e piazzando un rasoterra velenoso su cui Concetti oppone però ottimi riflessi.
Tre minuti dopo, episodio curioso: mentre Russotto attacca palla al piede lungo la corsia sinistra difesa dai toscani, un'altra sfera termina sul campo di gioco e, dopo il fischio dell'arbitro, il Livorno con grande correttezza restituisce il pallino ai pitagorici, mandando in out nello stesso punto dell’azione: sugli sviluppi del fallo laterale, al minuto diciassette, dopo un batti e ribatti al limite dell’area, il fantasista romano riprende la palla, si accentra, vede la porta da posizione impossibile e piazza una palombella pazzesca che va ad insaccarsi all’incrocio dei pali con De Lucia mesto a raccogliere la sfera ancora bollente nella propria porta.
Per Pillon è un altro fair-play invernale che fa malissimo, rievocando la partita Ascoli-Reggina (1-3) del 5 dicembre 2009, allorquando i bianconeri concessero agli amaranto di segnare il pareggio, dopo una rete realizzata praticamente a gioco fermo.
Il Crotone non ci pensa un attimo, non lascia respirare gli avversari e continua a fare sul serio: al 27' Cutolo sfrutta un rimpallo sul prato verde per scoccare un dardo pericolosissimo che il numero uno avversario manda in corner a fatica ed al 37’ è ancora il furetto bionico, grazie alla spizzata di Ginestra, a presentarsi a tu per tu con De Lucia e provando a beffare, con un pallonetto delizioso, il portierone ospite che però blocca l’iniziativa col fianco, evitando così la nuova capitolazione.Tre minuti dopo, episodio curioso: mentre Russotto attacca palla al piede lungo la corsia sinistra difesa dai toscani, un'altra sfera termina sul campo di gioco e, dopo il fischio dell'arbitro, il Livorno con grande correttezza restituisce il pallino ai pitagorici, mandando in out nello stesso punto dell’azione: sugli sviluppi del fallo laterale, al minuto diciassette, dopo un batti e ribatti al limite dell’area, il fantasista romano riprende la palla, si accentra, vede la porta da posizione impossibile e piazza una palombella pazzesca che va ad insaccarsi all’incrocio dei pali con De Lucia mesto a raccogliere la sfera ancora bollente nella propria porta.
Per Pillon è un altro fair-play invernale che fa malissimo, rievocando la partita Ascoli-Reggina (1-3) del 5 dicembre 2009, allorquando i bianconeri concessero agli amaranto di segnare il pareggio, dopo una rete realizzata praticamente a gioco fermo.
Al 46’, giusto dopo un minuto di recupero, l’ottimo Tozzi manda tutti negli spogliatoi.
SECONDO TEMPO:
Entrambi gli allenatori spediscono in campo gli stessi effettivi e la gioia dei pitagorici dura fino al 2’, quando è shock per lo Squalo: Eramo perde palla ancora nella sua meta campo e la sfera giunge flebile sui piedi di Surraco che ha tutto il tempo per accentrarsi e lasciare partire un piazzato devastante dai venticinque metri che si infila sotto la traversa, con Concetti troppo lontano dai pali per liberare un colpo di reni efficace.
Il Crotone tramortito dal pareggio perde il bandolo della matassa e lascia il possesso palla agli amaranto, provando soltanto al 20’ un break su calcio d’angolo battuto da Russotto, con Abruzzese che prima perde il tempo per far male a De Lucia e poi di spalle libera una rovesciata angolata che, seppur lenta, scende improvvisamente verso la traversa, impegnando severamente il portiere che rimette in corner.
Tre minuti dopo è però nuovamente la squadra toscana a rendersi pericolosa con Iori che raccolto il cross perfetto di Lambrughi, manda alto di poco e poi al 32’ con Dionisi che nell’area piccola, ostacolato dal rapido Migliore, di fronte al portiere calabrese non trova lo spunto decisivo per portare in vantaggio i compagni.
Come in un vero thriller, nel momento in cui il Livorno prende le misure al Crotone, il doppio cambio De Giorgio-Cutolo e Curiale-Ginestra rigenera i rossoblù: al 35’, su un calcio di punizione dal vertice sinistro dell’area, va sul pallone l’ex-Empoli e piazza una traiettoria arcuata e precisa, dipinta per l’incursione furente del numero 9 che, di testa, manda in bambole la difesa toscana ed infilza con cinismo il malcapitato De Lucia.
Sei minuti dopo è l’espulsione di Russotto per doppia ammonizione a dare ossigeno ai toscani che cercano il colpo di coda all’ultimo istante, ma sul tentativo di testa di Dionisi, è un Concetti in forma strepitosa a volare alla sua destra ed a neutralizzare l’insidia.
È l’ultima azione di una gara bellissima, tanto combattuta quanto spettacolare che allontana sempre di più il Crotone dalla pericolosa zona play-out e lo proietta, scavalcando proprio i toscani, in un finale di girone d’andata emozionante e da sogno; a Pillon non rimane altro che la delusione e la paura dell’esonero, dopo il doppio black-out consecutivo.
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Le dichiarazioni del post-partita.
Salvatore Gualtieri (Presidente del Crotone):
“Dopo una piccola pausa ci siamo ripresi: questo è un gruppo che vuole bene al mister, vuole bene alla società, vuole bene alla città e lo sta dimostrando ormai in tutti i modi; io sono ottimista e credo che la nostra squadra possa addirittura migliorare lo score dell’anno scorso, tralasciando qualche battuta a vuoto, come quelle interne contro Piacenza e Pescara che qualsiasi squadra in un torneo così lungo e difficile può permettersi di avere”.
Giuseppe Pillon (Allenatore del Livorno):
“Dopo un primo tempo in cui subivamo le arrembanti azioni del Crotone, nella ripresa abbiamo trovato la rete di Surraco e poi con rabbia e determinazione ci siamo procurati l’occasione del raddoppio con Dionisi, ma alla fine, come sempre accade nel calcio, goal mangiato-goal subito e siamo stati puniti su una nostra ingenuità da calcio da fermo, una insidia su cui a quanto pare dobbiamo ancora lavorare per migliorare; ora è il momento di ripartire e credo che nel calcio non ci si debba mai abbattere, ma essere sempre positivi giocando partita per partita, perché il campionato è ancora lungo e c’è tutto il tempo per maturare, tenendo presente e ci tengo a sottolinearlo, che con questa squadra ricca di giovani, nessuno mi ha mai parlato di obiettivi precisi, tanto quanto nessuno ci ha mai chiesto la promozione nella massima serie”.
Luigi Garzya (Vice-allenatore del Crotone):
“Questo è un campionato strano, un torneo difficilissimo dove non c’è nessuna partita scontata, in settimana guardiamo tantissimi video e registrazioni degli avversari, proviamo a curare ogni cosa nei minimi particolari e nonostante ciò c’è sempre da imparare; io credo che stiamo costruendo una piccola impresa e ci godiamo un risultato così importante ottenuto contro un avversario di altissimo livello”.
Galardo (Crotone): “Ci aspettavamo che il Livorno nel secondo tempo potesse fare la partita, sapevamo che potevano farci male, ma nonostante il pareggio abbiamo rinserrato le fila e credendoci fino alla fine, siamo riusciti ad ottenere una vittoria davvero strepitosa che ci lascia più tranquilli; voglio poi spendere due parole per Cutolo e Russotto, due calciatori che possono fare la differenza in qualsiasi momento”.
Curiale (Crotone): “Ci tenevo a segnare ed a dedicare questo importantissimo goal a mio padre, scomparso un anno fa, con la speranza di continuare a marcare il tabellino e soprattutto di aiutare la squadra a raggiungere i suoi obiettivi; peraltro son anche contento perché finalmente il mister mi vede con più continuità rispetto ad un inizio di stagione dove spesso finivo in tribuna”.