domenica 22 febbraio 2009

Crotone, un'altra vittoria mozzafiato!

Cambia l’avversario, ma la sinfonia Pitagorica è sempre la stessa: gioco a tratti spumeggiante e caparbietà nel controllo di gara.
Questa volte ne fa le spese una coriacea Juve Stabia che nei minuti finali ha assediato i Pitagorici.
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CROTONE-JUVE STABIA 2-1

CROTONE (4-2-3-1): Concetti 7; Galeoto (Cap.) 7, Pedotti 6,5, Scognamiglio 6,5, Morleo 7; Pacciardi 7,5, Carcuro 6,5; Petrilli 6,5 (87’ Figliomeni sv), Calil 7, Basso 7 (48’ Aurelio 5,5); Russo 6 (53’ Paponetti 5).
A disposizione: Farelli, Quondamatteo, Orosz, Triarico.
Allenatore: Francesco MORIERO 6,5

JUVE STABIA (4-3-2-1): Della Corte 4,5; Gritti 6, Rinaldi 6, Geraldi 6, D’Ambrosio 6,5 (78’ Peluso sv); Ametrano (Cap.) 6,5 (46’ Radi 7), Stentardo 5,5, Amore 5,5; Capparella 6, Gaeta 5,5 (73’ Cristea 6); Biancolino 7.
A disposizione: Terminiello, Marino, Vicedomini, Grieco.
Allenatore: Marcello MARROCCO 6,5
(Squalificato Dario BONETTI)


Arbitro: Daniele DOVERI di ROMA 1 - 5,5
(Salvato 6 - Bagnato 6).

Marcatori: ‘9 Morleo (KR), ‘22 Basso (KR); 75’ Biancolino (JS).

Ammoniti: Amore, Gaeta, D’Ambrosio, Biancolino e Cristea (JS); Pacciardi, Basso e Scognamiglio (KR).
Espulso: 80’ Paponetti (KR) per fallo di reazione.

Calci d’Angolo: 2 per il Crotone, 4 per la Juve Stabia.
Fuorigioco: 5 per il Crotone, 7 per la Juve Stabia.
Recupero: +2 nel Primo Tempo; +5 nel Secondo Tempo.

Spettatori: 2500 circa.
NOTE: Pomeriggio freddo con sporadiche e brusche precipitazioni; terreno pesante e scivoloso.
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Crotone - Domenica 22 Febbraio 2009, Ore 14:30 - Stadio Comunale “Ezio Scida".

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Entrano i calciatori, la platea si alza in piedi.
Un minuto di applausi, commozione, saluti.
Ciao Candido, ci mancherai.
Poi tutti seduti e concentrati, la partita è di quelle delicate.
Il Crotone dopo la vittoria a Benevento fa paura, la Juve Stabia nonostante la difficile situazione ha un organico di tutto rispetto e si presenta all'Ezio Scida, ad essere sinceri, come una delle rivelazioni in negativo del campionato.
Bonetti è squalificato, in panchina c’è Marrocco; lo schieramento anti-Squalo è il tipico albero di natale.
Linea difensiva a quattro con Rinaldi e l’ex Geraldi centrali, tre centrocampisti rapidi e tecnici a protezione e a supporto della manovra, fra cui l’esperto Amore e l’altro ex della gara: Ametrano.
Il bomber è ovviamente Biancolino.
Nella Juve Stabia sono squalificati Brunner e Maury ed è assente l'infortunato Monticciolo.
Nelle fila del Crotone sono tutti disponibili ad eccezione del solito Cafiero e dell’acciaccato Galardo.
Moriero ripropone il suo abituale scacchiere, con Calil al centro della trequarti, Basso e Petrilli sugli esterni.
Confermati i centrali difensivi Pedotti e Scognamiglio; Concetti ormai recuperato, è di nuovo stabilmente fra i pali.

PRIMO TEMPO:
In campo si avverte un insolito nervosismo fin dal primo minuto: la Juve Stabia è tesa, per i campani è davvero troppo importante la posta in palio, dopo il ritiro punitivo e le mille polemiche che hanno preceduto la partita.
Finiscono subito sul tabellino del pignolo e severo Doveri sia Amore che Pacciardi, segno che l’arbitro vuol "proteggere" un incontro che potrebbe diventare quanto prima cattivo.
Inizialmente lo spettacolo tarda ad arrivare, regna confusione a centrocampo, le linee difensive rimangono strette ed attente.
La partita però si sblocca su un sussulto al 9’ minuto, quando nessuno se lo aspetta.
Morleo, ancora lui, esplode da 30 metri il suo sinistro diabolico, sugli sviluppi di un calcio di punizione.
Il pallone sbatte come in un flipper sulla barriera e schizza nell’angolino basso vicino al palo destro dove Della Corte è in netto ritardo e capitola.
La gara si mette in discesa per gli Squali e comincia la Samba RossoBlù: inizia lo spettacolo di Caetano Calil.
In tanti attendevano una sua prova da protagonista e finalmente è arrivata.
Dal 10’ al 21’ minuto va in scena sul prato di gioco "o Carnaval de Rio de Janeiro": lanci precisi, accelerazioni improvvise e dribbling sullo stretto; sulle Vespe si scatena un autentico insetticida di stampo Brasileiro.
La Juve Stabia non riesce a contenere la velocità del Crotone ed al 22’ sugli sviluppi di un’azione ben manovrata, Pacciardi lancia su Basso che ipnotizza Della Corte.
Anche nell’occasione il portiere campano lascia a desiderare: il furetto crotonese lo anticipa, gli ruba il pallone, lo supera ed insacca di esterno.
Come a Benevento, così a Crotone, il tabellino dei marcatori dice Morleo-Basso e per la prima volta nel nuovo anno e dopo mesi di attese e speranze, ritorna allo Scida il gioioso leit motiv “Salutate la capolista”.
Dopo il raddoppio, la partita prosegue sullo stesso binario; i GialloBlù appaiono davvero storditi.
Alla mezzora Russo, in un nugolo di avversari, stoppa un pallone, si gira bene, ma il tiro scoccato non è dei migliori e termina alto.
Al 41’ c’è una timida reazione di Ametrano, ma la sua conclusione è debole e va fuori; poi è Biancolino a calciare su un attento Concetti.

L’arbitro fischia la fine del primo tempo, la gente è tutta in piedi ad applaudire uno Squalo davvero da categoria superiore.

SECONDO TEMPO:
Nella Juve Stabia subito un cambio, esce il positivo capitano Ametrano ed entra Radi.
Ma sono ancora i Pitagorici a fare la partita: Petrilli illumina lo Scida con uno splendido colpo di tacco a seguire, Calil in scia, libera dalla marcatura il movimento di Russo; assist rapido del centravanti per il nuovo entrato Aurelio e pallone che termina incredibilmente alle stelle, seppur calciato da posizione favorevolissima.
Applausi a scena aperta.
Al 55’ ecco finalmente il break stabiese con D’Ambrosio che spara su Concetti.

Il Crotone abbassa i ritmi, cerca di addormentare la partita, ma i GialloBlù al 71' provano la reazione di orgoglio: su un calcio d’angolo ben battuto proprio dal nuovo entrato Radi, Biancolino spizzica il pallone anticipando il portiere RossoBlù, ma incredibilmente Amore invece di realizzare il tap-in vincente, toglie il pallone dalla porta, mandandolo sopra la traversa!
Tre minuti dopo il centrocampista offesivo prova a farsi perdonare, ma questa volta è Concetti a fare il miracolo: sul bel cross di Capparella, colpo di testa ad incrociare e superparata del portierone Pitagorico.
La Juve Stabia insiste, il goal è nell’aria.
Passa un altro giro di lancette, è il 75’ minuto e Biancolino stavolta è spietato: calcio di punizione eccezionale, tagliato ancora dall'ottimo Radi ed il bomber, nel mucchio difensivo, anticipa tutti di testa e non perdona.

Due minuti dopo, un tiro nell'ultima azione dell'onnipresente D'Ambrosio (davvero una prestazione sostanziosa la sua), mette i brividi ai tifosi RossoBlù, ma Concetti non si fa sorprendere.
Le Vespe hanno punto ed ora provano ad insistere: il Crotone arretra il baricentro, soffre ed al minuto 80 l’espulsione del nervosissimo Paponetti sembra divenire l’asso nella manica dei GialloBlù.
L'assedio dei campani è a dir poco prepotente, ma lo SqualoGatto ha sette vite, non molla mai, serra le fila, impedisce agli avversari di giocare e li costringe ai lanci lunghi.
La pioggia ed il terreno scivoloso fanno il resto, disperdendo tutti i disperati tentativi rivali e rendendoli così facili prede di Concetti e dei marcatori calabresi e diventando quindi, nei minuti finali, i più importanti alleati dei Pitagorici che ancora una volta, anche se in emergenza numerica, riescono ad ottenere una importantissima vittoria.

È stata una gara dai due volti, un primo tempo bello e spettacolare ed un secondo combattuto e nervoso.
Per la Juve Stabia si è trattata della classica "prova del nove" ed i segnali positivi davvero non sono mancati.
Visti così, sembra ingiusto parlare di crisi per gli uomini di Bonetti e probabilmente occorrerebbe che i tifosi delle Vespe si stringessero ora più che mai attorno ai propri beniamini.
Di sicuro questa è la giusta strada per tentare la salvezza: il carattere c’è, i senatori hanno giocato fino all’ultimo secondo e da ora in poi sarà opportuno non sbagliare più: servono i risultati!
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SALA STAMPA:
Il primo ad arrivare è Galeoto:
"Stiamo andando forte, oggi abbiamo sofferto tanto, ma la determinazione ci ha premiati".

Un Crotone “double-face”.
Primo tempo devastante, secondo arrendevole.
Come mai?

"Credo sia corretto dare ampio merito ad una signora squadra quale è la Juve Stabia.
Hanno avuto una gigantesca reazione di orgoglio e ci hanno costretto ad indietreggiare.
Poi l’espulsione di Paponetti ha fatto il resto"
.

E proprio a Moriero chiediamo a cosa sia dovuto il comportamento insensato del centravanti:
"È giovane e deve crescere.
Mi ha chiesto subito scusa, ma deve capire che episodi del genere non devono più capitare; questo è sicuro.
Si possono perdere punti per errori tattici, ma i rossi diretti dovuti a mancanza di concentrazione o nervosismo, non li sopporto".
La sua squadra non molla mai, ma oggi l’abbiamo vista un pò in difficoltà nel secondo tempo…
“L’avversario che avevamo davanti è stato costruito per fare qualcosa d’importante, gente come Amore, Capparella, Ametrano e Biancolino non ha bisogno di presentazioni.
Questa è un’altra grande vittoria.
Nella ripresa ci hanno messo in difficoltà in più occasioni, con lanci lunghi e cross tagliati.
Abbiamo persino vinto in dieci.
Insomma non posso che rinnovare i miei più sinceri complimenti ai miei grandi, grandi, grandi ragazzi”.

Dove vuole arrivare il suo Crotone?
“Lo dico chiaro e tondo: io non mi aspetto più niente da questa Stagione.
In settimana ho visto troppo entusiasmo e la cosa non mi è piaciuta.
Ricordo e terrò per bene in mente da qui fino alla fine e ve la farò sempre presenti, tutte le difficoltà patite nella prima fase del campionato e so anche che potremmo soffrire in seguito a causa della ristrettezza della nostra rosa.
Ripeto in modo netto: che nessuno pretenda nulla da questa squadra, dalla Società all'ultimo dei tifosi, specie quelli che finora ci hanno snobbato e che ora sulla scia dei facili entusiasmi, ci chiedono miracoli che in questi momenti al solo pensiero, risultano scomodi ed inopportuni, direi quasi pericolosi.
Se verrà qualcosa di importante, è chiaro che sarò il primo ad esserne felice, ma non voglio sentire parlare di nuovi obiettivi.
A me ed ai miei ragazzi è stata richiesta una tranquilla salvezza e credo si possa ormai affermare che il nostro vero traguardo sia stato raggiunto prima del dovuto.
Il resto non conta, non siamo la squadra più attrezzata per la promozione e secondo me non sarà facile continuare ad andare così forte”.


E non è stato semplice nemmeno chiedere lumi sulla partita al Mister "in seconda"
Marrocco (l'allenatore Bonetti era squalificato), deluso per il risultato, ma sconfitto con onore.
La Juve Stabia gioca, suda, lotta, ma come spiegarlo ai tifosi oggi assenti?
“Da un pò di tempo a questa parte è sempre la stessa storia: riceviamo complimenti, ma i punti rimangono agli altri.
Nella ripresa avremmo meritato di più, lo dite anche voi addetti ai lavori, ma come al solito è andata male”.
I calciatori erano troppo contratti nel primo tempo ed il Crotone ha saputo approfittarne…
“Venivamo da una settimana difficile ed anche la crisi di risultati ha influito negativamente sulla tenuta psicologica della nostra squadra.
Oggi poi avevamo di fronte la seconda in classifica e le note qualità dell'avversario si sono fatte sentire sul campo di gioco.
Però una partita è fatta di 90 minuti e secondo me alla fine il punticino avremmo potuto conquistarlo”.

Come spiega la classifica deficitaria di una squadra come la Juve Stabia, costruita per vincere?
“Alcune volte abbiamo avuto sfortuna, altre come in questo caso, abbiamo dato tutto, ma non è bastato.
È vero che non siamo stati sempre brillanti, ma non ho dubbi, la nostra posizione è bugiarda”.

Una cosa è certa, la “prova del nove” ha dato risultati positivi, pare che i GialloBlù non molleranno fino alla fine…
“Assolutamente!
Noi conosciamo bene il nostro valore, ma soprattutto sappiamo di avere la coscienza a posto.
Ora l’importante è cominciare a fare risultato per uscire da questa situazione difficile”.

Dalla grinta di Marrocco alla felicità di Calil:
“Il Mister mi sta dando fiducia, finalmente gioco con continuità.
Alla fine della partita ho sofferto la fatica, ma sono molto soddisfatto per la prestazione individuale e collettiva”.

Ai tuoi compagni mancava solo la lezione di Samba ed ora sono al completo: assists deliziosi, dribblings nello stretto ed accelerazioni prodigiose…
“Grazie, grazie, sono felice.
Davvero.
Nello spogliatoio c’è 'aligria' (davvero divertente l'accento del Brasiliano), è un bel clima, siamo un gruppo eccezionale.
Ed io chiedo solo di poter giocare e so che qui c’è spazio per tutti.
Spero di poter rimanere fino alla fine della stagione su questi livelli, così da dare un contributo importante a questa squadra che merita davvero tanto, per quello che sta facendo”.

L’ultimo a parlare è Basso che dopo il goal è uscito per un acciacco:
“Purtroppo ho patito lo scontro con il portiere quando ho segnato e la botta sulla gamba c'è stata.
Ho avvertito un fastidio al collaterale e all’inizio del secondo tempo ho chiesto la sostituzione.
Ora non so dirvi se è qualcosa che impedirà la mia presenza nella prossima partita, io spero proprio di no”.
Il Mister ci ha parlato della rosa ristretta che potrebbe svantaggiarvi nel proseguo del campionato.
Come la vedi?

“Noi dobbiamo fare di necessità, virtù e sono certo che Borrelli, il nostro preparatore atletico, ci farà sudare le fatidiche sette camicie per tenerci sempre ‘sulla corda'.
A volte è vero può mancare la brillantezza, io ad esempio, a parte i due goal in successione in queste ultime due partite, non mi sento al top come nelle prime gare.
Importante e fondamentale per tutti noi è che il gruppo sorvegli ed aiuti, nei momenti che contano, chi fa più fatica.
Certamente dobbiamo evitare in tutti i modi di avere un calo fisico nella seconda parte del campionato, come accaduto l’anno scorso”.


E come è usuale dire in questi casi:
“Chi vivrà, vedrà!”.
Di sicuro, i tifosi crotonesi possono già coccolarsi i loro beniamini, autentici protagonisti di questo campionato e secondi solo allo scatenato Gallipoli che, in questo momento del campionato, pare non abbia nessuna intenzione di mollare il primato.
Se poi però i Pitagorici dovessero anche ingranare la “marcia Brasiliana”, allora il buon Moriero potrebbe davvero fare un pensierino al miracolo promozione…


Andrea De Marco

Candido Cannavò è volato in cielo.

Un’emorragia celebrale non gli ha dato scampo.
Con lui va via un patrimonio indiscusso del giornalismo italiano.

Il corpo e l’anima ci hanno lasciato, ma l’esempio per tutti noi, in special modo quelli che stanno muovendo i primi passi in questo appassionante, movimentato mestiere, rimarrà indelebile.

Come i suoi tanti, infiniti editoriali, scritti con precisione e puntualità, con dolcezza e amore per le piccole e le grandi questioni sportive.
Ed è proprio l’amore per il giornalismo che ci lascia in eredità il grande Cannavò.
La passione per la penna e per lo sport, l’unione delle due cose miscelate, unite al fascino ed al mistero dell’ispirazione, quasi divina, che avvolge e coccola chi prova a descrivere le emozioni della gente su un semplice foglio di carta.
L’abbiamo ammirato per la forza della sua umiltà, nei suoi messaggi chiari e spesse volte profetici.
La Gazzetta dello Sport in suo onore titola “Già ci manchi”.

Ma il Direttore dei Direttori c’è e siede in mezzo a tutti coloro che cercheranno di seguirne le orme, di provare a dissetarsi con una sola goccia del suo talento cristallino.
Rimarrà con tutti noi, puro e luminoso nel ricordo, imponente e fiero come le colonne dei suoi tanti, infiniti editoriali.

Verba volant, Cannavò manet.

Andrea De Marco