mercoledì 21 maggio 2008

Mister Paolo INDIANI sale in cattedra... Per un'ora di Calcio Vero!

Martedì 20 Maggio, presso la Sezione A.I.A. di Crotone, si è tenuta una seduta di Aggiornamento Tecnico dove ha partecipato anche il Mister Rossoblù Paolo Indiani.
Grazie al passionale Presidente dell'A.I.A.C. Calabria, Michele Firmo ed a Gaetano Falbo, diversi probabili allenatori del futuro (da sottolineare la presenza fra gli altri, del monumentale Pino Tortora e di Vincenzo Stasi, apprezzatissimi calciatori che hanno militato con grande successo nel Crotone), hanno potuto acquisire nozioni fondamentali di tattica ed insegnamenti pratici sui sistemi di allenamento, soprattutto a livello Dilettantistico, dove le realtà e le applicazioni della materia calcistica, sono di assoluta difficoltà, appurato che nelle categorie inferiori, sempre più spesso, si è sotto o mal pagati ed esistono lampanti problemi logistici e soprattutto di compatibilità con il reale lavoro di vita e gli orari di allenamento.

Il Mister ha tenuto a ricordare a chi assisteva, che in situazioni di proporzionale svantaggio organizzativo e di organico rispetto ad altre compagini, gli allenatori non debbono alzare bandiera bianca, ma hanno la speranza di poter comunque competere con le altre, grazie al lavoro metodico e l'ottimizzazione dei tempi e dei carichi settimanali.

Riporto tre cose che fanno parte di una qualsiasi cultura universitaria, a cui anche il calcio a suo dire, non può non sottostare.


1)Porsi l'obiettivo.
2)Lavorare e lottare SOLO per l'obiettivo.
3)Evitare qualsiasi distoglimento dall'obiettivo prefissato, anche quello psicologico, che può indurci a credere di impegnarsi, senza però farlo pragmaticamente.

Porgo qualche esempio pratico per far comprendere quanto secondo Indiani nel calcio, siano fondamentali alcune cose che vanno in questa direzione.

Prima di tutto il coinvolgimento passionale ed emotivo dei ragazzi.

Per poter raggiungerlo non è necessario solo un ben delineato aspetto caratteriale (da leader), che rimane comunque fondamentale per un allenatore, ma anche la gestione del'allenamento stesso, che non deve proporre per più di tot minuti, gli esercizi da eseguire, al fine di non incorrere in cali di concentrazione.

Secondo punto
, è evitare di lavorare troppo su cose superflue e "puntare sempre alla Domenica".

Gli allenamenti, infatti, dovrebbero simulare il più possibile una partita di calcio e l'ideale per far questo, è proporre tutte le situazioni di gioco in 11 contro 11.

Anche a costo di reclutare ragazzini per strada, se nel Dilettantissimo nascessero problemi relativi a carenze dell'organico.


"Vi assicuro che specie agli inizi, quando allenavo nel calcio giovanile eppoi nei lunghi anni di gavetta nei Dilettanti, mi sono trovato in situazioni del genere, ma non mi è mai importato che cosa si dicesse di me, piuttosto mi son sempre detto che sono necessarie pazienza ed amore per Questo Sport, credendo sempre in ciò che si fa"
.

In tale ottica, quindi, evitare di fare esperimenti strani, tipo il marcatore centrale che gioca ala, o la punta che va a terzino.


"Perchè poi la Domenica che si fa noi allenatori?!", chiarisce Indiani col suo tipico accento Toscanaccio.


Terza cosa importante è la ripetitività del lavoro:
"Ripetere, ripetere, ripetere...
Se facciamo una cosa tanto per farla o adoperiamo una situazione tattica una volta ogni tanto, meglio non farla perchè si perde del tempo inutilmente.

Se volete dare un'identità di gioco e mostrare una organizzazione sul campo, è questa l'unica via.

Ci sono allenatori che se ne infischiano di tali cose, puntando sulla qualità dei giocatori e vivacchiando su queste.
Beati loro se ce l'hanno.

Ma se si allenano dei ragazzi, l'unica via è amare il calcio e lavorare, lavorare, lavorare, contro la noia, contro tutto e ripetere, ripetere, ripetere...

Ed i risultati vi daranno ragione, credetemi, nessuno potrà dirvi che la vostra squadra è disorganizzata.

E l'organizzazione di gioco non è una medaglia avulsa dal contesto, ma serve perchè porta ai risultati ed infine all'obiettivo di cui parlavamo,
specie poi nel Dilettantismo".

A questo proposito, verrebbe semplice fare una domanda al Mister su un certo Arturo Di Napoli, ma questa è un'altra storia.

chiaro" prosegue Indiani, "che comunque il calcio rimanga un enigma nella singola partita, perchè puoi perdere con la più scarsa e vincere contro la più forte (basti pensare sul come l'attuale miglior giocatore d'Europa, Cristiano Ronaldo ed il Capitano del Chelsea Terry, dopo una partita eccellente, abbiano sprecato malamente il proprio rigore, mentre Van Der Sar, è invece diventato l'eroe della partita, parando l'ultimo), ma alla lunga, il pallone non perdona e dice quasi sempre la verità".

Quarto ed ultimo argomento toccato, riguarda l'applicazione di un modulo tattico ed il doveroso rispetto per le peculiarità dei calciatori.

"Mai imporsi ai ragazzi, mai, ma lasciarsi guidare dalle loro caratteristiche.
Diveniamo noi loro servitori e non viceversa".

Indiani sottolinea l'importanza di questa cosa, unendola alla ripetitività del lavoro.

"Già è difficile capire e ripetere fino alla nausea certi concetti tattici secondo il materiale umano che si ha a disposizione, figurarsi stravolgere un modulo in ambito di lavoro e quindi di situazioni di gioco, dal giorno alla notte, specie se certe caratteristiche dei propri calciatori sono evidenti.

Per primo io avrei voluto applicare diversi accorgimenti tattici, ma bisogna sempre valutare se il gioco può valer la candela o se piuttosto non si rischi di svalutare anche ciò che i calciatori hanno con fatica precedentemente appreso".


Al termine della serata non è rimasto che il tempo per riflettere su come un'occasione di tale portata, sia stata purtroppo poco pubblicizzata, ma quanto importanti davvero, possano essere eventi di questo tipo, per chi intende cominciare la sua carriera o semplicemente abbia voglia di saperne di più sull'"ovvio" Giuoco del Calcio.

(Link dell'A.I.A.C. Calabria: http://www.aiaccalabria.it/index1.html)

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