Ogni anno la Serie B infarcisce di sorprese le pietanze messe in tavola per i buongustai dello stivale ed anche in questa stagione il cuoco cadetto, non manca di regalare clamorosi batticuori ad una tifoseria italiana: chissà infatti come si staranno leccando i baffi in quel di Novara continuando a degustare le leccornie offerte dai soliti Gonzales, Rigoni e Bertani, oleati alla perfezione dal sapiente chef Tesser che nell’anticipo del venerdì senza troppi indugi infila il Vicenza nel forno dello stadio Silvio Piola e lo cuoce a puntino (3-0) come fosse un pollo allo spiedo: il bomber mette in rete il cross teso dello scatenato numero 11 a seguito di uno spietato contropiede manovrato da Motta e Porcari ed è poi Rigoni di testa a raddoppiare ancora su assist dello stesso Bertani che come, se non bastasse, finisce col distruggere la porta biancorossa con un sinistro a giro terrificante che si insacca sotto l’incrocio dei pali.
Come terrificante è il letargo improvviso (3-2) abbattutosi “al Garilli” di Piacenza sull’Atalanta del fresco quarantottenne Colantuono che prima regola i giri del motore con un rapido uno-due firmato dai colpi di Tiribocchi, imbeccato stupendamente da Ruopolo e di Doni che con un rocambolesco colpo di testa scavalca l’eccellente Cassano e poi si prende tre sberle consecutive nel secondo tempo grazie al tap-in vincente di Marchi, a seguito della stupenda parata di Consigli su Volpi, e ad un ispiritassimo Tomas Guzman che serve l’assist del pareggio ad Anaclerio e poi chiude la partita con un bolide dei suoi su punizione dalla lunga distanza.
Chi invece non pensa proprio ad addormentarsi è il sorprendente Padova di Calori che ha trovato nella coppia goal Succi-Vantaggiato la chiave per aprire tutte le casseforti difensive (3-1): per la verità è il Pescara a sorprendere i biancorossi con un colpo di biliardo, probabilmente in fuorigioco, di Sansovini; poi però Mengoni ci mette il braccio sul tiro a porta libera di Cuffa e si fa espellere: Succi non sbaglia il rigore e ci pensa la doppietta di Vantaggiato a chiudere la gara, prima esaltandosi evitando Pinna e depositando in rete ed infine, in nove contro undici a causa dell’altra espulsione di Soddimo su fallo di reazione, superando da solo tutta la difesa abruzzese e siglando la terza rete dei padroni di casa.
Niente da fare questa volta invece per la Reggina del capocannoniere Emiliano Bonazzoli che dopo la scorpacciata di reti messe a segno a ripetizione non incide in casa contro l’Empoli e nonostante i buoni tentativi di Rizzato da una parte, di Foti e Mchedlidze dall’altra, la gara stenta a decollare terminando con un risultato ad occhiale (0-0).
Stesso punteggio (0-0) in cui s’imbattono Grosseto e Livorno che così chiudono il poker di pareggi conquistati dalle squadre toscane: nel derby vince la paura di perdere delle due compagini e così maremmani ed amaranto si accontentano, dividendosi la posta in palio senza farsi male, in una gara tanto dura ed equilibrata quanto noiosa, con Dionisi che spreca l’impossibile.
Chi invece si fa male di brutto (4-0) è la Triestina in quel di Varese che passa in vantaggio con Pisano su corner, si fa spaventare dalla traversa di Godeas e poi nella ripresa dilaga con le reti di Carrozza, Buzzegoli e del caparbio Cellini che non si arrende ai difensori alabardati e deposita il pallone in rete per il quarto giro di valzer.
E se i lombardi ridono, chi piange desolatamente per l’ennesima volta è Franco Lerda che in una partita cruciale per il suo Torino trova il Frosinone di Carboni in splendida forma e capitola (1-2) stordito dalle sfiancanti bordate e dai crudeli fischi dei tifosi granata; favolose le reti dei ciociari con Sansone che in semirovesciata finalizza il suo stesso contropiede grazie all’assist di Lodi ed è poi lo stesso talentuoso gialloblù a dipingere un mancino pazzesco che si va ad insaccare dove Rubinho non può di certo arrivare; il Toro prova poi a scuotersi con Pratali, ma non riesce più a trovare il pareggio lanciando l’allenatore piemontese verso una settimana caldissima che potrebbe culminare purtroppo con l’esonero.
Stessa cattiva sorte potrebbe toccare all’altro ex-mister pitagorico Gustinetti visto che il suo Ascoli in piena crisi non riesce più a fare risultato e dopo aver colpito due legni, cade malamente tra le mura amiche (0-1), anche al cospetto del fanalino di coda Cittadella che non smette di ringraziare il nuovo uomo della provvidenza Piovaccari, che dopo aver già tentato nel primo tempo un colpaccio strepitoso in rovesciata, meritorio certamente di miglior fortuna, decide di riscattarsi nella ripresa, esplodendo un destro da posizione impossibile ed uccellando il portiere rivale, andando a siglare così un vantaggio importantissimo che rimarrà tale fino allo scadere della gara.
Finale di partita propizio anche per il Sassuolo di Gregucci che finalmente muove la classifica nel derby provinciale di Modena, strappando un punto d’oro ai canarini (1-1) proprio quando in pochi ci avrebbero creduto, grazie all’invenzione del fondamentale, redivivo Catellani che in mezzo ad un nugolo di difensori riesce a far viaggiare un velenoso pallone per Troiano che di sinistro davanti ad Alfonso non sbaglia, rispondendo così al vantaggio gialloblù segnato dal magico, sempreverde Bellucci, lasciato incredibilmente solo dai difensori di casa Mapei nella prima frazione di gioco.
Infine nella sfida salvezza di Bergamo, l’Albinoleffe liquida (1-0) il Portogruaro che non vince ormai da cinque giornate, grazie al solito Torri che sfrutta un batti e ribatti in area di rigore e con un lungolinea spietato in stile penalty, infilza il portiere Rossi; inutili e velleitari i tentativi di Gerardi, Madaschi e Tarana che si infrangono sui pugni di Tomasig concorrendo così alla vittoria dei lombardi e finendo con il determinare la classifica di quest’undicesima giornata della Serie Bwin:
Novara 25; Siena 22; Reggina 21; Padova ed Empoli 19; Atalanta 18; Livorno 17; Vicenza 16; Crotone e Pescara 15; Varese 14; Frosinone e Torino 13; Grosseto, Albinoleffe, Modena e Triestina 12; Portogruaro 11; Ascoli e Piacenza 10; Sassuolo 9; Cittadella 8.
Andrea De Marco
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